Manovre di disostruzione pediatrica: cosa sono e quando usarle?

Manovre di disostruzione pediatrica: cosa sono e quando usarle?

Oggi per noi la Dottoressa Chiara Reggiani risponderà a delle domande in merito al primo soccorso sui neonati in caso di soffocamento.
Chiara è laureata in Ostetricia ed è oltretutto Istruttrice di primo soccorso BLSD.

Di lei ci dice:

”Grazie all’opportunità di diventare Ostetrica ho capito che l’amore è la vera essenza della vita!

Così, ho deciso di dedicare il mio percorso alla ricerca di tutte le sfaccettature di questo amore che muove il mondo, ed un bel giorno è nata Ostetri-cià, che non è solo un nome d’arte, ma molto di più.

È la voglia mettersi in gioco, di portare un messaggio di positività, di sostegno e di aiuto alle case delle persone. È esserci, stare accanto e accompagnare nelle diverse tappe e sfide della vita. È conforto, protezione e prevenzione.”

Ed ora ecco a te l’ intervista che le abbiamo rivolto in merito alle manovre di Disostruzione Pediatrica:

1) Cosa sono le manovre di disostruzione?

Le manovre di disostruzione sono dei veri e propri salvavita sia per gli adulti che per i bambini.
Di fatto si tratta di sequenze fatte per rimuovere pezzi di cibo, giocattoli o piccoli oggetti che rimangono incastrati nelle vie aeree impedendo la corretta respirazione e quindi lo scambio di ossigeno con l’esterno.
Insieme alla prevenzione vera e propria del rischio di soffocamento rappresentano una vera protezione per le nostre case e per le nostre famiglie.
Sono facili da imparare ed alla portata di tutti, ma soprattutto se fatte correttamente possono davvero fare la differenza tra la vita e la morte!

 

2) A che età i bambini sono più soggetti a soffocamento?

In realtà non esiste una vera e propria età in cui siamo più a rischio di soffocare, basti pensare a quante volte a noi adulti capita che un cibo vada di traverso!
Va fatta però una precisazione: se cominciamo fin dai primi momenti in cui i bambini vengono a contatto con il cibo ad insegnare loro l’educazione al mangiare e a predisporre le pietanze in modo che siano sicure per le diverse età, staremo piantando un piccolo seme per la loro futura autonomia e capacità di ridurre al minimo i soffocamenti.
Cosa significa? Che se insegno al mio bambino ad essere concentrato e partecipe di quello che sta mangiando sarà lui stesso, con il tempo, a capire e percepire quando e come proteggersi dal soffocamento!
Vi ricordo anche che fino ai 3 anni di età alcuni giocattoli e dispositivi non sono sicuri (lo trovate scritto nelle confezioni) e quindi vanno evitati, per proteggere le nostre case!

3) Quali sono le cause più frequenti di soffocamento?

Il soffocamento viene causato per lo più dal cibo o da piccoli oggetti e giocattoli.
Nel primo caso è di fondamentale importanza stare insieme a loro durante il momento del pasto ed educarli all’importanza ed al piacere di mangiare fin dai primi momenti in cui i nostri bambini si approcciano al cibo. Inoltre voglio ricordarvi che fino ai 3 anni di età esistono delle linee guida per il taglio sicuro degli alimenti (che potete ritrovare sul sito del Ministero della Salute e su molti tutorial youtube) che per rendere le porzioni di cibo adatte e sicure per i più piccoli.
Nel secondo caso invece è necessario che noi genitori tuteliamo al meglio i nostri figli evitando che siano presenti in casa piccoli oggetti e giocattoli potenzialmente pericolosi

4)Come capire se il bambino sta soffocando?

Come facciamo ad accorgerci che qualcosa sta andando di traverso a qualcun altro? Prima di tutto dalla tosse. Ecco, parte tutto da lì. La tosse è il primo segnale di allerta importantissimo, ma rappresenta anche un meccanismo di disostruzione fisiologico del nostro organismo. Cosa significa? Che durante i colpi di tosse di un bambino dobbiamo rimanere vicino a lui non allontanarci ed esortarlo a continuare a tossire, senza però fare nessuna manovra.
Successivamente, se l’ostruzione non si dovesse risolvere spontaneamente, la tosse smetterà e a quel punto per capire se il nostro bambino sta soffocando abbiamo due comportamenti diversi a seconda dell’età:

Tra 0 e 1 anno di vita: se la tosse si interrompe ma il pezzetto incastrato non è venuto fuori al nostro bambino si coloreranno le labbra di blu. In questo caso dobbiamo immediatamente intervenire con le manovre di disostruzione.
Dall’anno in su: se la tosse si interrompe il bambino comincerà a mettersi le mani al collo o al petto. A questo punto gli chiederò “Stai soffocando?” Se non riesce a rispondermi verbalmente allora è il momento di intervenire.

5) Se non si conoscono le manovre di disostruzione si possono peggiorare le cose?

Si assolutamente. Veniamo da tante diverse convinzioni sbagliate su come risolvere le ostruzioni da corpo estraneo nei bambini. Tante di queste sicuramente avranno funzionato in qualche caso, ma si portano dietro una serie di errori, che possono nuocere alla salute dei nostri bambini. Un esempio fra tutti è mettere i bambini più piccoli a testa in giù e scuoterli per cercare di disostruirli: sicuramente la forza di gravità può aiutare, ma si possono causare dei traumi gravi a livello cervicale e celebrale del bambino tali, nei casi più gravi da compromettere il loro sviluppo neurologico!

6) Oltre al cibo ci sono oggetti pericolosi che possono causare soffocamento nei bambini? Se si quali?

Sì e sono spesso tra i giocattoli preferiti dei bambini. Sicuramente fino ai 3 anni tutti i giocattoli e gli oggetti di piccole dimensioni vanno evitati il più possibile (se non siete sicuri che un gioco vada bene, solitamente sulla confezione o nel libretto di istruzioni trovate la dicitura “sconsigliato fino ai 3 anni) proprio perché fino a quell’età i bambini sono inclini a scoprire il mondo anche grazie alla bocca.
Alcuni esempi possono essere: piccoli pezzi di giochi da montare, pezzi di puzzle, monete, chiavi, braccialetti con le perline, collane ecc
Successivamente, quando sono più grandi, è bene che si osservino comportamenti come il mettersi il tappo della penna in bocca e masticarlo perché pericoloso.

 

7)Qual è la differenza tra ostruzione parziale e ostruzione completa e come riconoscerle?

Per ostruzione parziale si intende una situazione in cui qualcosa rimane incastrato nella via respiratoria, ma consente il passaggio di aria e di ossigeno. Solitamente un’ostruzione parziale è caratterizzata dalla presenza di TOSSE. In questo caso è bene avvicinarsi al bambino, contenerlo, rassicurarlo ed esortarlo a tossire, senza fare alcuna manovra.
In caso di ostruzione completa invece siamo di fronte ad una situazione in cui non c’è passaggio di aria, quindi una vera e propria EMERGENZA. Solitamente un’ostruzione completa è caratterizzata dalla mancanza di tosse e dalla comparsa di quei segni di cui abbiamo parlato prima, diversi a seconda dell’età del bambino. In questo caso sarà necessario intervenire tempestivamente con le manovre di disostruzione diverse a seconda dell’età del bambino.

 

8) È giusto inserire le dita in gola al bambino per cercare di prelevare l’oggetto del soffocamento?

Assolutamente no. Le dita in bocca considerate nel passato un valido aiuto rappresentano un grande pericolo per i nostri bambini in caso di ostruzione delle vie aeree per 3 motivi:

Rischiamo di incastrare ancora di più il pezzo di cibo o l’oggetto nella via respiratoria, nel tentativo di estrarlo, rendendo impossibile (anche applicando correttamente le manovre) riuscire a rimuoverlo.
Rischiamo di provocare il vomito. Ricordiamoci che la via respiratoria e la via digerente sono diverse tra di loro, benché vicine.
Se parliamo di ostruzione della via aerea ci stiamo riferendo alla via respiratoria, quindi provocare il vomito non è un gesto efficace, anzi è dannoso: i conati infatti generano apnea che riduce ulteriormente l’apporto di ossigeno circolante.
Rischiamo di innescare il riflesso di serramento della mandibola: si tratta di un riflesso molto arcaico che si manifesta in casi di panico o agitazione come il serramento della bocca in maniera irreversibile. Soprattutto con i bambini più grandi il rischio è quello di “lasciarci le dita”!

9) Se il bambino è incosciente cosa si fa?

È bene ricordare che durante tutta la sequenza di manovre di disostruzione il bambino è cosciente. Non respira, ma è cosciente.
Di fatto si continuano a fare sequenze di manovre di disostruzione fino a che il bambino rimane sveglio. Se ad un certo punto si verifica la perdita di conoscenza dobbiamo completamente cambiare il nostro atteggiamento. Infatti ci troveremmo davanti ad un soggetto incosciente che non respira, che sono i due parametri fondamentali per cominciare le manovre di rianimazione cardiopolmonare, ovvero le ventilazioni ed il massaggio cardiaco.
In questo caso quindi, smetteremo di fare le manovre di disostruzione. Stenderemo il nostro bambino per terra, a pancia in su e cominceremo le sequenze rianimatorie, dopo aver chiamato i soccorsi.

10) Quando bisogna rivolgersi ai Soccorsi?

Se ripercorriamo il percorso di queste 10 domande possiamo trovare la risposta a quest’ultima proprio tra le righe delle precedenti, come sempre con qualche precisazione in più.
qualcosa va di traverso al nostro bambino: comincia a tossire. Finché tossisce gli rimango vicino senza fare nulla, quindi aspetto a chiamare il 118.
Se l’ostruzione si complica il mio bambino mostrerà dei segni peculiari a seconda dell’età: a quel punto dovrò intervenire con le manovre. Se non sono da solo posso far chiamare ad un’altra persona l’ambulanza, mentre io mi occupo delle manovre, se invece sono da solo e mi ricordo bene le diverse sequenze, aspetto a chiamare il 118: ho molte più probabilità di risolvere l’ostruzione da solo attuando correttamente le manovre piuttosto che “perdere tempo” a chiamare l’ambulanza.
Ad un certo punto il mio bambino diventa incosciente: devo immediatamente chiamare il 118 se nessuno lo ha ancora fatto, perché il loro aiuto mi sarà fondamentale.
Cose importanti da sapere quando si chiama l’ambulanza:

Dire dove si è dando l’indirizzo esatto o dei riferimenti di punti di interesse vicini.
Dire che si tratta di una emergenza sanitaria e dare i riferimenti sullo stato di salute dell’assistito (cosciente/incosciente, respira/non respira).

Non interrompere mai la comunicazione a meno che non sia l’operatore sanitario che ve lo dica ed in quel caso non occupare il telefono con altre chiamate, fino all’arrivo del 118 sul posto.

 

GRAZIE a Chiara Reggiani per le risposte esaustive a questo argomento così delicato ma importantissimo per i genitori.
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